Lo sapevate, cari lettori aishiani, che la nostra professione non ha delle vere e proprie “riserve professionali”? Oddio, non spaventatevi, non sto straparlando, non ho detto “riserve indiane”, ma riserve professionali, che non sono campi di concentramento per psicologi disoccupati (il governo però ci sta già pensando…), no, non si tratta di questo. Provo semplicemente a condividere con voi una tragica realtà poco nota ai più.
Monthly Archives: aprile 2011
Come diventare una Guru in un unica mossa
Vi racconto della ennesima triste vicenda capitata a me, che capita sempre a me, come credo a tanti altri colleghi. Cambiano i personaggi, cambia la location, ma la storia è sempre quella…
Ho cominciato a collaborare in pianta stabile (si fa per modo di dire eh…) con una cooperitiva che si occupa principalmente di immigrati per stendere, realizzare e coordinare, nel prossimo futuro, un progretto sperimentale di supporto alle famiglie.
Identità Professionale? Un Evento Imprevisto Della Formazione…
Mi capita a volte di pensare a quanto sia faticoso per una/o psicologa/o sentirsi veramente tale, cioé sentirsi operativa, utile, efficace (e soprattutto pagata!).
OK, OK la immagino già la solita replica… sincera per carità ma – non me ne vogliate – sentita tante, troppe volte… la passione, e aiutare gli altri è un dovere e la vostra è quasi una missione, e blablabla…
Oh, sarà un caso ma con buona pace del giuramento di Ippocrate sono ben pochi i medici che non definirei eufemisticamente benestanti, e Florence Nightingale ha fatto quello che ha fatto anche perché aveva una famiglia ricca alle spalle e tutte le infermiere che conosco fanno quel mestiere per portare a casa lo stipendio e non certo per emulare le protagoniste di certi filmetti scollacciati di qualche decennio fa.